Dopo la liberazione di Capua dal dominio borbonico delle Due Sicilie, le autorità locali concepirono l'idea di erigere un monumento in memoria dei garibaldini caduti durante lo scontro. Tuttavia, il progetto non venne mai attuato, probabilmente a causa della persistenza in città di figure influenti legate al Regno di Napoli e ai suoi apparati burocratici e militari.

Nel 1889, le amministrazioni comunali di Santa Maria Capua Vetere e Capua ripresero in comune l'iniziativa, riunendosi per individuare un luogo adatto alla realizzazione del monumento. Le discussioni furono ostacolate da vecchi rancori reciproci tra le due città e dalla presenza di residui sostenitori del regime borbonico, che ritardarono e infine bloccarono il progetto. Nello stesso anno, però, il Comune di Santa Maria Capua Vetere decise autonomamente di realizzare un parco urbano e vi incluse la costruzione del monumento.

I lavori iniziarono nel 1902 su disegno dell'architetto Manfredo Manfredi e si conclusero tre anni dopo. Il monumento fu inaugurato il 1º ottobre 1905. La statua della Vittoria alata, opera dello scultore Ettore Ximenes, che adornava la cima della colonna principale, fu colpita da un fulmine e distrutta nel 1914. Essa venne successivamente sostituita da una scultura molto simile realizzata da Giuseppe Tonnini.

Il monumento è accessibile e raggiungibile da tutti, poiché si trova all'interno di un parco urbano. Essendo situato in un luogo aperto e destinato alla fruizione comune, non ci sono restrizioni specifiche per visitarlo.

È possibile raggiungere il Monumento ai Garibaldini di Santa Maria Capua Vetere seguendo tutte le tipologie di indicazioni di Google Maps.

L'accesso potrebbe essere soggetto alle normali regole di gestione del parco, come orari di apertura e chiusura o eventuali limitazioni legate a eventi particolari o manutenzioni.