Domus di via degli Orti
All’inizio degli anni Settanta nel corso di lavori per la costruzione di una scuola furono messi in luce i resti di una grande villa di epoca romana. La struttura sorgeva nelle vicinanze dell’attuale corso A. Moro, che ricalca il tracciato della antica via Appia, il decumanus maximus della città e doveva appartenere a un personaggio di spicco della nobiltà capuana. Nel corso dello scavo è stata individuata una zona termale, affacciata su un giardino porticato, abbellito da una fontana e da un ninfeo. Lungo il lato ovest del giardino insiste un corridoio pavimentato con lastrine di marmo bianco su cui si allacciano tre ambienti di grandi dimensioni disposti simmetricamente: al centro una stanza absidata con una finestra aperta sul giardino e ai lati due vani di torma rettangolare. Tutti e tre gli ambienti dovevano essere pavimentati con lastre di marmo bianco, mentre sulle pareti almeno lo zoccolo era rivestito di marmi colorati: non è possibile sapere se la parte superiore dei muri fosse anch’essa decorata con marmo o se rosse affrescata. L’aula absidata costituiva torse il tepidairium della zona termale, mentre l’ambiente più a sud era il calidarium: il pavimento e le pareti di questa stanza erano riscaldate, tramite tubuli (condutture) in laterizio che corrono all’interno del muro, da aria calda fatta filtrare sotto il pavimento, sostenuto da pilastrini (suspensurae).